Chi conosce l'inglese spesso si ritrova a criticare le scelte di sottotitolatori, traduttori e adattatori cinematografici. Un veterano del settore ne rivela il motivo: "i sottotitoli sono l'unica forma di traduzione in cui il pubblico può mettere a confronto la traduzione e l'originale" (Robert Gray).
Mi capita raramente di essere coinvolta in progetti che richiedono traduzioni per cortometraggi o filmati, ma ho trovato questo articolo molto interessante: "The art of the film subtitler". L'autore descrive alcune delle difficoltà che questi professionisti incontrano nel corso del loro lavoro, ad esempio le limitazioni di spazio e di tempo, in quanto il sottotitolo deve rientrare solitamente in due righe, restare sullo schermo il tempo necessario per leggerlo ma non sovrapporsi alla scena successiva.
Come ben sappiamo, nel bene o nel male, in Italia tutti i film stranieri vengono doppiati e sottotitolati, per cui la domanda di traduttori cinematografici dovrebbe essere piuttosto alta. Non sono esperta in materia, ma per chi di voi fosse interessato secondo me vale la pena informarsi.
Esistono poi siti web come Ted.com che fanno uso di traduttori volontari per sottotitolare video molto interessanti e diffondere idee di varia natura. Questo potrebbe essere un ottimo modo per acquisire esperienza facendo volontariato.
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