Monday, January 14, 2013

Calcola la tariffa ideale tenendo conto di 3 fattori principali

Continuando con l'argomento del post precedente, quando si calcolano le proprie tariffe bisogna essere oggettivi, valutare la qualità del proprio lavoro e conoscere il mercato. Ogni lavoratore autonomo ha in mente un importo ideale che vorrebbe guadagnare ogni mese, ma se l'obiettivo non è realistico, resterà sempre una meta irraggiungibile. Affinché l'obiettivo diventi realtà occorre stabilire accuratamente e in maniera intelligente le proprie tariffe per i servizi di traduzione, di revisione o di altra natura. A mio avviso, è necessario tenere in considerazione alcuni fattori importanti:

  1. La combinazione linguistica. Le tariffe dei traduttori che lavorano con combinazioni piuttosto comuni, ad esempio inglese-italiano o spagnolo-inglese, sono di solito meno elevate di quelle dei traduttori che lavorano con lingue "rare", ad esempio, giapponese-francese o coreano-italiano.
  2. L'area di specializzazione. Più un testo è tecnico e specialistico, più le tariffe salgono. Più un testo è generico, più le tariffe scendono. Un traduttore di testi quali brevetti e studi scientifici non avrà difficoltà a trovare lavoro con clienti disposti a pagare profumatamente.
  3. Il paese di residenza. A parità di combinazioni linguistiche e aree di specializzazione, le tariffe variano in base al paese di residenza del traduttore, il che potrebbe sembrare ingiusto visto che la nostra professione può essere svolta telematicamente, ma è pur vero che il costo della vita varia da paese a paese e dunque variano anche le tariffe.
Altri aspetti sui quali riflettere riguardano l'applicazione o meno di una tariffa minima per i progetti di piccole dimensioni, di tariffe ridotte per volumi di lavoro consistenti e di tariffe maggiorate per i lavori urgenti. Riguardo a questi argomenti, l'opinione dei colleghi è varia. Di solito, applico una tariffa minima fissa anche per traduzioni di 10 parole, tendo a non accordare sconti per grossi progetti e, visto che quasi tutti i lavori sono urgenti, non sempre aumento le mie tariffe standard.

Inoltre, al fine di tener conto di tutti gli aspetti professionali, vi ricordo che un lavoratore autonomo deve anche svolgere attività come lo scambio di email, la negoziazione di prezzi e scadenze, la fatturazione e altri lavori amministrativi che richiedono tempo e non sono retribuiti.

Alcune cifre
Con l'esperienza accumulata nella combinazione inglese-italiano, una combinazione piuttosto comune, ho notato che le agenzie italiane sono disposte a pagare meno rispetto alle agenzie inglesi e americane. In particolare, escludendo le proposte offensive di 0,02 e 0,03 euro a parola sorgente, in Italia sembra che 0,05-0,07 euro siano le tariffe più diffuse. Nei paesi anglofoni non è difficile trovare agenzie disposte ad accettare 0,08-0,10 euro e traduttori molto esperti e specializzati applicano anche 0,13 euro a parola sorgente. Gli importi citati si riferiscono esclusivamente alle agenzie e a testi non particolarmente tecnici.

A volte succede che l'agenzia provi a dettare al traduttore le tariffe da applicare. Ma come ogni servizio disponibile sul mercato, dobbiamo essere noi a stabilire il prezzo e trovare i clienti che riconoscono il valore di una traduzione ben fatta.

Se volete condividere la vostra esperienza, porre una domanda o fare delle osservazioni, vi invito a lasciare un commento sotto.

2 comments:

  1. Sento sempre dire in giro di tariffe "a cartella" anche se a me non è mai capitato, in quel caso la tariffa cambia o semplicemente è il risultato della moltiplicazione tra numero di parole e tariffa a parola sorgente?

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  2. In teoria la tariffa è la stessa, moltiplicata per 200-250, cioè il numero di parole contenute generalmente in una cartella. Il numero cambia da lingua a lingua.

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