Wednesday, February 26, 2014

Le sigle, queste birichine!

Le sigle rappresentano un elemento linguistico sempre più presente nei documenti odierni. Non importa il settore: sia che si tratti di marketing, politica, medicina, contratti legali o altro, andiamo così di fretta che è molto conveniente abbreviare testi scritti e, a volte, velocizzare anche la lingua orale.

Tradurre le sigle comporta una serie di difficoltà su vari livelli. Alcune lingue fanno largo uso di sigle e acronimi, altre un po' meno. Al primo gruppo appartiene sicuramente l'inglese e al secondo l'italiano. Occorre dunque stabilire come comportarsi dinanzi a sigle e acronimi. Il mio approccio è andare per fasi.

1) Risalire al significato della sigla.
Questa fase può richiedere pochi secondi o alcuni minuti. Se si tratta di una sigla ben nota, come ad esempio EU, non sarà un problema identificare il significato, in questo caso European Union. Tuttavia, questo processo non è sempre così rapido. Ecco allora che è necessario usare la testa ed effettuare una ricerca. Un ottimo database per risalire alle sigle più astruse è AcronymFinder. Per ogni sigla che inserite saranno visualizzati numerosi risultati, per cui sta a voi individuare la sigla che con più probabilità è contenuta nel vostro testo.

2) Verificare se esiste una traduzione ufficiale.
Una volta individuato il significato della sigla inglese, bisogna porsi alcune domande: esiste una traduzione ufficiale di questa sigla in italiano? Se la risposta a questa domanda è positiva, si può tranquillamente utilizzare la sigla nota ai destinatari italiani. Pertanto, nel caso suddetto, si sostituirà EU con UE.

Se la risposta è negativa, bisognerà valutare se (a) lasciare la sigla in inglese e, se necessario, spiegarne il significato, (b) apportare la traduzione per esteso, eliminando la sigla, (c) formare una nuova sigla con la quale il destinatario non ha familiarità ma che rende snello e scorrevole il testo in italiano. Ad esempio, Clinical Trial Agreement viene spesso abbreviato CTA. Tuttavia, non esiste in italiano una sigla ufficialmente riconosciuta per le convenzioni di sperimentazioni cliniche e, di norma, CTA è tradotto in italiano per esteso.

3) Determinare l'articolo adatto alla sigla italiana.
Posto che molte sigle, specialmente a livello dell'Unione europea, esistono anche in italiano, resta il dilemma dell'articolo da utilizzare. Infatti sebbene la lingua italiana disponga di linee guida in materia, non prevede regole certe come conferma questo breve post dell'Accademia della Crusca. Si deve un po' indagare sull'uso più comune. Prendiamo l'esempio di SEE. Secondo i testi ufficiali dell'Unione, l'articolo corretto è "il" ossia, "il SEE", nonostante la sigla stia per "Spazio economico europeo" e il sostantivo "spazio" in italiano richieda l'articolo "lo". Nel ricco archivio dell'UE non è poi così difficile scoprire che si dice il MAE (mandato di arresto europeo), oppure l'FSE (fondo sociale europeo), ma per altre sigle la ricerca potrebbe richiedere più tempo.

A titolo indicativo, potrebbe essere utile stabilire se la sigla è pronunciata come un'unica parola o se le lettere sono pronunciate singolarmente. Ma anche questo espediente non è determinante. Pensate che AIDS si pronuncia in tutti e due i modi. Tutto sarebbe più facile se avessimo solo un articolo determinativo. Vi lascio dunque con la domanda postami da mia cognata (americana) dopo aver studiato gli articoli determinativi il, lo, la, i gli, le: So, you have six ways to say THE???

4 comments:

  1. Le sigle sono davvero un problema certe volte! Ho appena finito di tradurre un documento greco pieno di sigle di enti che ovviamente non sono conosciuti al di fuori della Grecia, dunque ho optato per la traduzione per esteso e la sigla originale tra parentesi!

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  2. Ahah post fantastico Silvia! Proprio l'altra volta ho perso 10 minuti a decidere quale articolo usare per una sigla che neanche ricordo più e ho usato il principio che si usa da bambini per parole tipo ketchup o cover (LA salsa, LA copertina) ahah :p

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    1. Grazie Eleonora! Anche per le parole straniere è talvolta difficile stabilire l'articolo giusto.

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